martedì 30 giugno 2009

Le desideranti: ad ognuna una poesia




...da me donate



Ida
















02/08/005

Salta di qua
salta di là
questi sono i passi della femmina che piange
del mare nostro
che ha gli occhi verde oliva
Salta di qua
salta di là
questi sono i passidella femmina che ride
il ragno si è addormentato
nelle vesti rialzate
agita i fianchi e muove le mani
nel vento di
i fazzoletti prende per il collo
a chi la guarda
Salta di qua
salta di là
questi sono i passi della femmina in amore
scuote i capelli al ritmo dei tamburi
e getta via il veleno da quella bocca di fuoco
da baciare
Il pizzico della tarantola
asfissia il ventre
perdutamente e sei tutt’uno con la umida notte


Lucia la strega di mare



















13/10/2006

Sguardo largo su un mondo da cambiare
posata come una farfalla su essenze di mare
Tu che attraversi il momento del passaggio
nata quando la terra afferra il suo miraggio
Abbraccia come regalo quel ritaglio non cucito
come segno perchè sia il tuo pensiero addolcito
Ondeggia la rigenerazione ora è il momennto
di restare assorta e di affrancare l'inutile lamento

A NUCCIA…AI SUOI 50 ANNI
E
ALL’AMICIZIA FEMMINILE
01/09/2008













Voglio un’amica che
mi stia vicina
anche se abita sopra una stella
Non c’è bisogno del telefono
chiudere gli occhi e immaginare
quel sorriso che dura un istante
Dammi la mano sorella mia
e dondoliamo come bambine
su quei rami d’ulivo
“Come sei bella amica mia”
sono contenta che sei felice
stanotte beviamo vino
Tu sei carina con quel vestito
poi se ti spogli insieme a lui
mi devi dire se è stato facile
Quante risate in faccia al vento
con il gelato che sa di menta
chi se ne frega del grasso sul ventre
Tu te ne vai lieve sul treno
io che rimango respiro piano
siamo petali di fiori chicchi di riso frutti proibiti
E’ stato importante incontrarti
e raccontarci storie di pianto e di gioia
mi sento vera libera come in una canzone
Che semina amore che dura una vita
chiudendo gli occhi e aprendo i cuori
noi viviamo la vita
L’altra non mi è nemica
batte il suo piede su questa terra
e s’alza in preghiera sul soffice cielo
Non sono gelosa se
avrai un’altra per amica
presentiamoci nude di sole
In un cerchio di donne e
le antiche ferite
si schiuderanno in segreto
I nostri imeni di carne trasparenti
li vedremo rinascere su altari di pietre
e una donna senza amica sarà
la nostra sposa preferita

Arcobaleno notturno

24/06/2009













Quell'andatura pura
che scivola cadendo
sopra il cemento
racchiusa in una verde foglia
con pelle di farfalla
fragile carezza
Florenza è un sorso di rugiada
con gli occhi belli della sera
nata nel giorno delle Streghe
con i fianchi bianchi
che balla come le stelle
e vibra la poesia intorno alla
piena luna dove sbocciano
canzoni dedicate all'amore

Le immagini le ho prese in ""dal web...



























































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































sabato 27 giugno 2009

Un rituale denso di richiami, ancora da decifrare. Ma veramente siamo disposte a provare il brivido del "piacersi"?

Il 24 giugno è una data particolare, cade il giorno più lungo dell'anno e poi è anche il compleanno di Florenza, quindi sono accadute delle "cose".
L' energia si muoveva seguendo un'onda a volte lenta e pacifica, altre volte come un vortice di fuoco. Insomma doveva entrare nel cerchio un'altra sorella: Nuccia (che poi è stata lei che mi ha fatto conoscere kali...).
Ci siamo recate in una cartoleria ben disposte e come bambine abbiamo chiacchierato ad alta voce, riso, toccato, scelto penne e quaderni (Lucia preferisce la matita), con aria leggera e gioiosa, da scolare.
Bene abbiamo fatto quello che dovevamo fare, nella dolcissima casetta di Ida, un poco di fretta, un poco disordinatamente, ma siamo per fortuna rimaste in sintonia. Ora siamo in 5, è stato un incontro con efffetto a sorpresa, c'è da restare stupiti piacevolmente.
Mercoledì prossimo cominciamo, con maggiore consapevolezza.

(Nella foto di Ida Magliulo, un particolare del suo giardino)

giovedì 18 giugno 2009

Pianteremo un albero in memoria di kali


Corita (comitato di rimboschimento di Taranto) da in adozione un giovane leccio
a Kalusing (Franco De Falco), figlio di kali, da piantare nel terreno circostante il trullo, che ospitò kali negli ultimi tempi della sua vita, nell'incantevole Cisternino.
Un dono ai suoi due figli naturali, a kalusingh e Linda, ma anche a tutti gli altri figli e figlie spirituali sparsi nel mondo, che hanno avuto il privilegio di condividere con mamma kali,
meravigliosi istanti di vita.
La piantumazione avverrà nella domenica mattina del 21 giugno 2009.
Anche in questa occasione la bianca dimora è aperta a chiunque voglia condividere un momento di ringraziamento profondo, nei confronti di una donna, che ha dedicato il suo tempo alla cura dell'altro, con pazienza, amorevolezza e gioia.
Domenica mattina intorno alle 11.30 in Via Monte Mchele, 20 (Ostuni), il 21 giugno, così diamo il benvenuto anche all'estate.
Che questo gesto d'amore ci ricolleghi al sospiro della Terra, come era nella volontà di kali.
(La foto è stata gentilmente concessa dal gruppo di f.b. "Amici di Kali" )





















martedì 16 giugno 2009

1° Cerchio di contatto di De-sideribus: piacersi.

(my foto: ali diurni su petali fioriti)

Nella bellissima casa-giardino di San Donato, (da Ida), il 24 giugno 2009

Le desideranti:

Ida, Florenza, Lia e Lucia

chiederanno all' Universo, secondo la legge dell'attrazione, il privilegio di: P I A C E R S I


Il ciclo prevede 4 incontri:

1° : fase UOVO

2° : fase LARVA

3° : fase CRISALIDE

4° : fase FARFALLA

ogni mercoledì (a partire dal 24 giugno 2009) l'orario è da definire (ogni incontro durerà 1 h. circa), il 1° incontro seguirà un onda di tempo sicuramente più lunga.

Gli incontri si apriranno con la corretta motivazione di buon auspicio per tutti gli esseri , un ringraziamento agli insegnamenti di kali (altrimenti tutto questo non sarebbe stato possibile) e la presa di rifugio verso la forza d'attrazione dell'Universo.

Gli incontri si concluderanno con la dedica finale, affinchè i meriti acccumulati vadano a tutti gli esseri.

Secondo i preziosi dettami del Ven. Ghesce Namgyal, nostro maestro e amico spirituale.


L'idea delle fasi ci è stata ispirata dalle farfalle, durante una visita al delizioso Museo della Fauna Minore, (curato dal Dr. Valentino Valentini), sito a San Severino Lucano (PZ), sul Pollino.


Il breve corso si avvale della scrittura introspettiva, come mezzo di comunicazione tra noi e l'esterno.

Sono necessari 2 quaderni (uno dei quali sarà scelto con passione da ciascuna desiderante, secondo il gusto personale, il suddetto quaderno sarà sempre tenuto in borsa, insieme alla penna o matita, per tutta la durata del corso, mentre l'altro quaderno, che fungerà da quaderno degli esercizi, lo lasceremo nella sede degli incontri) e una penna o matita.

Durante la fase iniziale dell' UOVO ci recheremo in una cartoleria per acquistare l'occorrente.


Durante il corso ascolteremo brani musicali di relax, sorseggeremo bevande di erbe e praticheremo delle semplici sessioni di meditazione guidata.


Abbiamo scelto a una unaminità di....piacerci, perchè evidentemente donne :-) e poi perchè il risultato sperato si può ottenere a breve termine, 4 incontri sono sufficienti, pensiamo anche e sopratutto, che l'autostima abbia una notevole importanza per chi vuole entrare in relazione con il mondo reale del desiderio, per sperimentare benessere.


Siamo spinte dall'amore che nutriamo verso la vita e tutti i suoi rischi...

Auguriamoci un buon viaggio.

lunedì 15 giugno 2009

La sciamana celeste

"STAMATTINA" (Anna Maria Gabelli...il 12 febbraio a Cisternino)
foto di Gianna Tarantino

-Pronto? Lia devo darti una notizia triste… kali è morta.
La voce femminile entrò nell’orecchio di Lia e scivolò veloce, all’interno, posandosi lieve sulla colonna vertebrale.
L’annuncio era drammatico, mostrato con l’afflizione del pianto trattenuto, ma a Lia era invece sorto dal centro del cuore un istante d’arresa.
-Non dobbiamo essere tristi, bisogna accompagnare kali dolcemente al distacco e secondo i suoi dettami, non è l’anima in disperazione, ma un sorriso di gioia che necessita inviarle.
Dopo che Nuccia ebbe riattaccato il telefono, Lia si guardò intorno, aveva voglia di un abbraccio, per un momento solo si scusò con kali, lasciando che una lacrima scivolasse sul suo viso.
Si sedette a gambe incrociate e liberò la corrente dei ricordi.
Negli ultimi tempi il corpo di kali era stanco e affaticato dalla malattia. L’ultima volta che l’aveva incontrata era accaduto nel suo trullo di campagna.
In quella tenuta di pace, dove persino l’insignificante filo d’erba racconta la passione della terra, dove i colori danzano nella lucentezza delle case coniche e bianche.
In quella dimora dalla porta aperta, dove l’accoglienza era il silenzio, oppure il chiacchiericcio degli ospiti, che da ogni dove, giungevano a far visita alla sapiente kali.
L’ultima volta che aveva visto kali, l’aveva guardata nella sua magrezza e pallore, ma sempre bella, nonostante le brutte condizioni fisiche, negli occhi scuri e grandi, nel portamento fiero nell'eleganza della semplicità.
Le aveva fatto leggere la poesia "Kali la terrifica gloriosa" e lei aveva sorriso con pace.
Kali, shiivaita, dalle lunghe mani, da quelle movenze particolari, che la rendevano radiosa e terrifica al contempo, ma anche popolana, quando piegava le braccia poggiando i palmi sui fianchi, a mo di sfida o di scherno.
Il suo accento campano, che non aveva mai perso, nonostante gli studi accademici, la sua devozione per l’India, la sua cultura cosmopolita e la permanenza in Puglia.
Le labbra, il collo, la pelle abbronzata, i suoi vestiti lunghi e i suoi piedi nudi, l’immancabile stupore, gli scoppi di risa improvvisi come guizzi, quel tocco di gran femminilità che aveva nel toccarsi le ciocche dei suoi capelli, sensuale come poche donne a settanta anni, con un voto, forse, mai concordato, di castità.
Kali sposa, poi separata, kali madre, kali docente universitaria, kali la folle, con la ferita, che neppure mille altari di tutti gli dei possono ricucire, quello della perdita di un figlio, eppure kali era riuscita a sopravvivere a questo grido del cuore e a tanti altri, avvenuti nella sua non facile infanzia.
La morte l’aveva affrontata da guerriera che era, con validi ragionamenti e con le esperienze potenti, vissute a fianco di grandi guru viventi.
Ogni suo gesto, posa, sguardo e sillabe erano la resa simbolica di ogni illusione, kali la dea di carne.
Com'era kali da morta?
Per un momento Lia si fermò qualcosa le impediva di sentirsi a suo agio.
Nella mente un piccolo fiore si librava dall’asfalto, restando nell’immobilità della polvere, più avanti un albero con le gemme, l’odore dell’inverno era ancora intenso, eppure avanzava
quell’ entusiasmo, che la natura manifesta nelle sue contraddizioni.
Così si sentiva Lia un poco tradita da quella morte improvvisa, gonfia di domande che non riuscivano ad essere formulate.
Un’ora prima era riuscita ad essere se stessa, a consolare il dolore di Nuccia magicamente, a dirigere le emozioni, come le aveva insegnato kali.
“Non lasciamo che gli eventi ci traffichino”, era solita dire kali, “lasciandoli entrare nella pancia, con un colpo duro, che schiaccia e avvilisce. Quando riceviamo una brutta notizia, facciamo in modo che la sua energia non entri nel fisico, poniamoci di schiena per restare neutrali”. Questo pronunciava kali.
Lia era riuscita a mettere in pratica questa tecnica d'autodifesa spirituale.
Ora aveva perso un poco il controllo e le si presentò davanti, tutta la sua fragilità.
S’impadronì di lei, il giudizio, nato dalla paura e dal dubbio.
Perché kali, donna di conoscenza profonda, ricercatrice attenta ed equilibrata si era ammalata di cancro? Aveva permesso la sua violenta penetrazione sino a quella devastazione, fatta di ricoveri, consulti medici, ipotesi operatori, probabili terapie invasive?
Un protocollo che kali però aveva rinnegato, per le sue scelte di guarigione non violenta, rifiutò lo strazio chirurgico e la conseguente brutalità della chemioterapia.
Che cosa voleva o poteva comunicarci la morte di kali? Lei che viveva vivendo e che durante la sua malattia disse ad Lia che nonostante si è vecchi e sazi di combattimento, si è degenti, sofferenti, la brama d'esistenza è difficile da sedare.
Lia pensava a voce alta e intanto non riusciva ad immaginarla in una bara, il suo corpo avrebbe meritato il fuoco, il suo dissolvimento e il suo divenire più vicino all’eterico.
Ignorava Lia l’ora del decesso e la modalità rispetto al funerale.
Ormai pensava a ruota libera, immaginando, kali avvolta in sari coloratissimi, con il capo coperto da uno scialle di seta color cielo sereno e intorno al suo collo rugoso, un rosaio indiano di sandalo, profumatissimo.
Chi aveva lavato e vestito il suo corpo? A quale delle tante amiche-sorelle di mamma kali era toccato farlo?
Kali nel suo letto bianco con intorno, fanciulle scalze, che cantano, danzano suonano l’inno dell’addio terrestre. mentre per tutta la Valle d’Itria, si diffonde come un mantra, la voce: “kali ha passato il velo”.
Chi farà da gattara all’intera colonia di gatti, che kali ha lasciato momentaneamente orfani?
Domande concrete confuse a fantasie, si erano impadronite di Lia, che continuava a starsene seduta a gambe incrociate.
“Kali, una perla nascosta nel giardino di casa”, questa frase detta da Giuse, una delle tante volte che si narrava di donna kali, riuscì finalmente a zittire il frastuono mentale di Lia.
Finché non socchiuse gli occhi e lentamente meditò sull’impermanenza.
"Se io muoio non piangere per me, fai quello che facevo io e continuerò vivendo in te. .... Traduzione"People have the power"di Patti Smith. ...






domenica 14 giugno 2009

kali la terrifica gloriosa


(foto di Yoco Patrizia)


kali la dea di carne
che schiude le lesioni

Inumidisce i cuori
delle vagine secche
delle spose piangenti
della madri bambine

Svela gli ostacoli in sfilate
di ego mascherati

kali la sciamana celeste
sudicia di terra e ricolma
di nettare con lo sguardo
feroce sull’era nera

Un mandala di fiori che
accarezza rimproverante
le cattivi abitudini nella
sua bianca casa spalancata

Nel giorno albeggiante e fertile
abita la valle immersa nella visione

Verità semplicità e amore
sono l’antico poema che Signora Kali
recita unita al respiro della Madre
rendendole gioia danza e luce

E noi viandanti nel suo cuore
ci risvegliamo al suo passaggio

Di orge sacre tra anelli di fumo
amanti dolenti domande mute e
sogni di vittoria poiché siamo
debitori a noi stessi di stirpe dorata

La consorte solitaria
che ci insegna l’ondeggiamento

Dell’Universo e delle cose
a raccogliere sillabe divine
a ricrearsi e a guarire
a mostrare la fragile corteccia

Diciamo grazie a kali
alla sua mano sapiente
(da "Una Piccola Poesia-Vol. II" ed. Kimerik)